Negli ultimi anni moltissime case sono state trasferite con donazione tra genitori e figli o tra familiari stretti. Questo però creava spesso un problema: quando il donatario decideva di vendere l’immobile, chi comprava aveva paura che, un domani, qualche erede “scontento” potesse chiedere indietro la casa.
Questa incertezza rendeva gli immobili di provenienza donativa difficili da vendere e poco graditi alle banche come garanzia per il mutuo.
Risultato: trattative complicate, tempi lunghi, richieste di polizze aggiuntive o, peggio, rinuncia all’acquisto.
Con la riforma appena approvata sulla circolazione degli immobili provenienti da donazione (Ddl semplificazioni, art. 44), lo scenario cambia in modo netto e favorevole per chi compra.
Cosa cambia in concreto
Prima:
• Se una persona in vita faceva una donazione (per esempio la casa al figlio)
• Alla sua morte, gli eredi legittimari esclusi (coniuge, altri figli, genitori in alcuni casi) potevano agire non solo contro il donatario, ma anche contro chi nel frattempo aveva comprato l’immobile.
• Questo era possibile fino a 10 anni dalla morte del donante.
Oggi, con la nuova legge:
• Gli eredi che si ritengono lesi non possono più chiedere la restituzione dell’immobile al terzo acquirente.
• Possono però far valere un diritto di credito (cioè una somma di denaro) solo nei confronti del donatario, per la parte che ha leso la loro quota di legittima.
In parole semplici: se compri una casa che il venditore ha ricevuto in donazione, non corri più il rischio di doverla restituire.
I vantaggi per chi compra (e per chi vende)
• Più sicurezza giuridica: l’acquirente non si vede più “congelato” per anni nel timore di cause future da parte degli eredi.
• Immobili più commerciabili: le case di provenienza donativa tornano a essere beni “normali” sul mercato, senza etichette di rischio.
• Maggiore apertura delle banche: gli istituti di credito potranno accettare più serenamente questi immobili come garanzia ipotecaria, facilitando l’accesso al mutuo.
• Meno costi extra: si riduce (o si elimina) la necessità di costose polizze a copertura del rischio donazione.
In sintesi
Questa riforma chiude una lunga stagione di incertezze e rende molto più semplice comprare, vendere e ipotecare immobili provenienti da donazione.
Per famiglie, giovani coppie e piccoli imprenditori significa una cosa sola: più serenità e più opportunità sul mercato immobiliare.
ANDREA LEO
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